Zincatura a spruzzo. Facciamo chiarezza

La mia esperienza pluridecennale nel campo dello Zinco e in particolare nell’ambito della lotta alla corrosione delle strutture in ferro e in CA mi sollecita ad intervenire in questo campo per integrare alcune informazioni parziali che ancora circolano in Italia in merito all’impiego della Zincatura a caldo a bagno ed a spruzzo all’arco elettrico.
Quest’ultima applicazione, di diffuso impiego in USA e Nord Europa, trova minore utilizzo in Italia nonostante i noti numerosi vantaggi rispetto alle vernici e alla stessa Zincatura a caldo a bagno. Di seguito ne elenchiamo alcuni:
a) Lo Zinco fuso all’arco elettrico viene nebulizzato e depositato sul supporto preventivamente sabbiato a grado SA 2,5 – SA 3 realizzando spessori fino a 500 micron (nessun altro sistema è in grado di fare altrettanto)
b) A differenza della Zincatura a bagno si possono depositare fili di Zn e Zn/Al 85/15 che hanno una durata protettiva superiore del 40% rispetto allo Zinco puro.
c) L’impianto è carrellabile con capacità di coperture di 60-80 m²/h con spessori di Zinco di 100 micron ed è utilizzabile con efficacia in casi di ripristino del c.a. ammalorato
d) Si possono raggiungere recessi difficili adoperando apposite prolunghe fino a 60 cm di lunghezza penetrando negli scatolati
e) Le vernici aderiscono facilmente sul deposito di Zinco che è leggermente poroso allungando con la durata anticorrosiva di 2,5 volte (effetto Duplex)